Capricci del bambino: perché sono una grande opportunità di crescita?

di Ben Messina

capricci dei bambini

Per quanto ognuno di loro sia un mondo a sé, esistono delle caratteristiche comuni a tutti i bambini che ci spiegano perché i loro capricci non sono mai semplici capricci. Vediamole insieme.

I bambini non ragionano come i grandi

Quando si ha a che fare con i bambini ci si dimentica, o spesso non si sa, che la corteccia celebrale è immatura e quindi il loro in comportamento è fortemente condizionato dai centri emotivi. In particolare, l’emisfero destro, ossia quello che comanda l’emotività, l’irrazionalità e la fantasia, ha la meglio sulla logica e la razionalità dell’emisfero sinistro.

Basti pensare che i bambini fino agli 8 o addirittura ai 9 anni di età sono incapaci di comprendere a pieno le conseguenze delle proprie azioni.

Con i bambini serve una comunicazione mirata

Per tale motivo non è possibile comunicare o ragionare con loro come con gli adulti, ma serve una comunicazione tarata sulle capacità e sulle esigenze dei bambini, ed è necessario rapportarsi con loro avendo sempre in mente che vivono le esperienze attraverso l’emotività.

È per questo motivo che i capricci non sono mai semplici capricci ma rappresentano, a tutti gli effetti, un loro modo di esprimersi.

Bisogna cavalcare i capricci e usarli come un’opportunità

Vietare al bambino di fare capricci sarebbe, quindi, come vietargli di comunicare: impossibile e profondamente errato.

Il genitore deve invece provare a “cavalcare” il capriccio ed utilizzarlo come un’opportunità unica per aiutare il bambino a sviluppare le proprie capacità empatiche: riconoscere i sentimenti degli altri (nello specifico del genitore) e capire come ci si comporta quando qualcosa non va e si devono risolvere dei problemi.

Con i bambini seve comunicare con disciplina

Per raggiungere questo risultato, il genitore durante il capriccio del bambino dovrà fornirgli il giusto esempio in 3 versanti:

  1. Comportamento da assumere;
  2. Parole da utilizzare quando si è arrabbiati;
  3. Il modo in cui comunicare i sentimenti (delusione, amarezza, rabbia, ecc.).

Il genitore dovrà cioè comunicare con disciplina ossia insegnare con chiarezza, saggezza e, soprattutto, amorevolezza, rifacendosi alla radice pura del termine (dal latino discipŭlus, ossia discepolo).

Sì perché il vero significato di disciplina è questo, e non bisogna associare tale termine alla convinzione erronea di educazione rigida.

La disciplina non è qualcosa di vecchio e superato ma è una componente essenziale dell’educazione dei figli.

Disciplina significa essere presenti nell’educazione del bambino e guidarlo amorevolmente con l’esempio, (restando coerenti, anche durante i capricci, alle indicazioni e agli insegnamenti forniti) e con una comunicazione capace di dargli amore, rispetto e comprensione.

I risultati di un approccio comunicativo di questo tipo sono molto positivi, così come riportato nel libro “12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino” della psicoterapeuta Tina Payne Bryson e del neuropsichiatra Daniel J. Siegel.

Nello specifico, i bambini ai quali si comunica con disciplina rendono meglio e si mettono meno nei guai a scuola, sono più felici e riescono a tessere relazioni più significative sia con i coetanei sia con i membri della propria famiglia.

La disciplina quindi è quanto di più lontano dall’urlare, e se vuoi puoi approfondirne i motivi in questo articolo.

Disciplina non è nemmeno qualcosa di tetro e spaventoso da combattere diventando un genitore-amico, come evidenzio in questo articolo.

Come combattere i capricci comunicando con disciplina

La disciplina e il modo con cui la si comunica è la chiave per spegnere velocemente i capricci senza rischiare di viziare il bambino. Per comunicare con disciplina al bambino bisogna, per prima cosa, evitare i 7 errori di comunicazione che, prima o poi, tutte le mamme finiscono per compiere.

Questi errori, oltre a deteriorare la qualità della comunicazione e del rapporto, sono tra le prime cause di ribellione dei figli.

Evitandoli migliorerai sensibilmente la comunicazione e il rapporto quotidiano con il bambino, e potrai prepararti a disinnescare i capricci.

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Buon lavoro,

Ben Messina

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