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I Capricci del Bambino Sono una Grande Opportunità di Crescita

Ecco Perché...

Per quanto ognuno di loro sia un mondo a sé, esistono delle caratteristiche comuni a tutti i figli capaci di spiegare perché i capricci non sono mai semplici capricci. Vediamole insieme.

I bambini non ragionano come i grandi

Quando si ha a che fare con i bambini o i ragazzi preadolescenti ci si dimentica, o spesso non si sa, che la corteccia celebrale è immatura e quindi che il loro in comportamento è fortemente condizionato dai centri emotivi.

In particolare, l’emisfero destro, ossia quello che comanda l’emotività, l’irrazionalità e la fantasia, ha la meglio sulla logica e la razionalità dell’emisfero sinistro.

Basti pensare che i bambini fino agli 8, o addirittura ai 9, anni di età sono incapaci di comprendere a pieno le conseguenze delle proprie azioni.

Con i bambini serve una comunicazione mirata

Per tale motivo non è possibile comunicare o ragionare con i nostri figli come se avessimo a che fare con degli adulti, ma serve una comunicazione tarata sulle loro capacità e sulle esigenze, e bisogna rapportarsi con loro avendo in mente che vivono le esperienze attraverso l’emotività.

Per questi motivo i capricci non sono mai semplici capricci ma rappresentano, a tutti gli effetti, un modo di esprimersi per i ragazzi.

Bisogna cavalcare i capricci e usarli come un’opportunità

Vietare a tuo figlio di fare i capricci equivale a vietargli di comunicare: impossibile e profondamente errato.

Il genitore deve invece provare a “cavalcare” il capriccio ed utilizzarlo come un’opportunità unica per aiutare il bambino a sviluppare le proprie capacità empatiche: riconoscere i sentimenti degli altri (nello specifico del genitore) e capire come ci si comporta quando qualcosa non va e si devono risolvere dei problemi.

Con i bambini serve comunicare con disciplina

Per raggiungere questo risultato, il genitore durante il capriccio del bambino dovrà fornirgli il giusto esempio in 3 versanti:

  1. Comportamento da assumere;
  2. Parole da utilizzare quando si è arrabbiati;
  3. Il modo in cui comunicare i sentimenti (delusione, amarezza, rabbia, ecc.).

Il genitore dovrà cioè comunicare con disciplina ossia insegnare con chiarezza, saggezza e, soprattutto, amorevolezza, rifacendosi alla radice pura del termine (dal latino discipŭlus, ossia discepolo).

Sì perché il vero significato di disciplina è questo, e non bisogna associare tale termine alla convinzione erronea di educazione rigida.

La disciplina non è qualcosa di vecchio e superato ma è una componente essenziale dell’educazione dei figli.

Disciplina significa essere presenti nell’educazione del bambino e guidarlo amorevolmente con l’esempio, (restando coerenti, anche durante i capricci, alle indicazioni e agli insegnamenti forniti) e con una comunicazione capace di dargli amore, rispetto e comprensione.

I risultati di un approccio comunicativo di questo tipo sono molto positivi, così come riportato nel libro “12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino” della psicoterapeuta Tina Payne Bryson e del neuropsichiatra Daniel J. Siegel.

Nello specifico, i bambini ai quali si comunica con disciplina rendono meglio e si mettono meno nei guai a scuola, sono più felici e riescono a tessere relazioni più significative sia con i coetanei sia con i membri della propria famiglia.

La disciplina quindi è quanto di più lontano dall’urlare, e se vuoi puoi approfondirne i motivi in questo articolo.

Disciplina non è nemmeno qualcosa di tetro e spaventoso da combattere diventando un genitore-amico, come evidenzio in questo articolo.

Come combattere i capricci comunicando con disciplina

La disciplina e il modo con cui la si comunica è la chiave per spegnere velocemente i capricci senza rischiare di viziare il bambino. Per comunicare con disciplina al bambino bisogna, per prima cosa, evitare i 7 errori di comunicazione che, prima o poi, tutte le mamme finiscono per compiere.

Questi errori, oltre a deteriorare la qualità della comunicazione e del rapporto, sono tra le prime cause di ribellione dei figli.

Evitandoli migliorerai sensibilmente la comunicazione e il rapporto quotidiano con il bambino, e potrai prepararti a disinnescare i capricci.

Puoi scaricare gratuitamente il corso da qui:

Mi chiamo Ben Messina, dirigo cambiamentoquotidiano.it e da anni sono specializzato nella comunicazione tra mamme e figli.

Mamma me lo compri?! è basato sulle tecniche di comunicazione intergenerazionale che le esperte Adele Faber ed Elaine Mazlish hanno adottato con successo in migliaia di casi. Sono le stesse che uso durante la mia attività di counselor e che ho ulteriormente arricchito con le nozioni dei più grandi pedagogisti italiani.

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